venerdì 18 febbraio 2011

Smell

Dopo qualche giorno nella “dark country”inglese, arrivo a Londra, città che un tempo frequentavo abitualmente alla ricerca di materiali sonori.But the time are changing e quei piccoli store di suoni sono oramai spariti con l'arrivo della net-culture.
Poco male, finalmente posso godermi la città senza la corsa alla ricerca di quello che da sempre a Londra era l'oggetto del desiderio.
Ma sento che manca qualcosa, c'è un'aria diversa, non riconosco i luoghi, o meglio non ritrovo i suoni. Quelle stradine di Soho che prima erano piene di piccoli negozi musicali, le ricordavo anche piene di suono che usciva dalle porte.
Adesso sono silenti. Frequentate ancora da miriadi di giovani con cuffia che entrano ed escono dai locali muniti delle tecnologie più recenti. Si siedono ai caffè o nelle splendide piccole tea room, con i loro I-Pad e I-Pod a godersi la loro tisana mentre sono immersi nell'infosfera.
C'è una certa eccitazione dell'olfatto in queste street, profumi escono da ogni dove, erbe aromatiche e spezie colpiscono l'olfatto con morbida sensualità.
Del resto ci si può permettere di non guardare oltre il proprio schermo acceso, di non sentire fuori delle proprie cuffie, di non toccare niente, di non mettere niente in bocca, ma non possiamo smettere di annusare ad ogni respirazione.
L'olfatto è il senso muto, non ha parole, non ha forma, ma ci permette di far passare il mondo attraverso il nostro corpo ad ogni respiro.
I profumi sono delle melodie olfattive, ma a chi respira suoni manca quella vibrazione dell'aria che animava questo effervescente quartiere.

Nessun commento: