lunedì 21 luglio 2014

I cannocchiali del nostro tempo

Qualche tempo fa, mi è capitato di passare una piacevole serata in compagnia di alcuni giornalisti/critici musicali e una cosa appariva chiara dai loro discorsi:la musica se non è morta è sicuramente moribonda,  forse oggi è meglio riscoprire e far conoscere ai più giovani suoni dimenticati del passato.
Io invece insistevo invano che bisogna continuare a guardare avanti anche se tutto è diventato più complesso, sostenendo che con l'avvento della digitalizzazione niente può essere guardato come prima.
Subito mi è tornata alla mente una pagina molto bella: in “Vita di Galileo” diBertold Brecht, i padri della chiesa, invitati a guardare il suo cannocchiale per verificare la veridicità delle sue scoperte, rifiutano cortesemente di farlo.
Lungi da me fare improbabili paragoni, ma il mondo musicale in Italia spesso sembra come quei cardinali: preferiscono non vedere e non guardare pur di poter difendere il loro dogma.


Facciamo un esempio, Diserzioni propone ogni settimana dieci pezzi nuovi pescati nell'infinito oceano di suono e spesso mi sorprendono. Pur frutto di una ricerca parziale (non può essere altrimenti) e spesso trovandoli nelle produzioni “free download” questi musicisti riescono ad emozionarmi e a descrivere il sentire delle nuove generazioni meglio di ogni altra arte.
Forse sono io che sono preso da un trip allucinato, ma l'unico problema che ho è l'abbondanza di suoni che passano nel mio apparato uditivo e la difficolta sempre maggiore a selezionare.
La sensazione è quindi che non solo non si entra nel merito del cambiamento epocale che la musica ha subito, ma si ribadiscono e si dicono cose che si sarebbero potute dire anche prima della cosidetta rivoluzione liquida nella musica.
Sembra che il mondo musicale, almeno in Italia giri a vuoto su se stesso, non approfondendo mai niente come un moto perpetuo che serve a rafforzare stereotipi, luoghi comuni e status quo.
Per averne conferma basta dare un'occhiata ai servizi di televisioni o giornali a riguardo della musica, oppure vedere chi suona dal vivo in giro per il nostro paese quest'estate.
Naturalmente ci sono le eccezioni, ma oramai siamo rimasti in pochi quelli che non temono di guardare dentro i cannocchiali del nostro tempo. Anche a rischio di farvi vedere e farvi sentire cose sgradevoli, ma sicuri di non perpetuare le certezze e i dogmi dei cardinali della musica.



La trasmissione radio, ritorna a settembre. Diserzioni però non è solo questo, ma anche interviste, recensioni, approfondimenti, live report, racconti sul suono visto attraverso i cannocchiali del nostro tempo. "State tuned" Un ringraziamento di cuore al mio socio Mirco Salvadori e a tutta la foresta di Sherwood e allo staff di Radio Sandonà.

venerdì 18 luglio 2014

Diserzioni 17 luglio: Per sempre bambino

Guardare, ascoltare e scoprire
correre a perdifiato verso altro
verso il qualcosa che deve ancora venire
stupirsi ancora del volto del suono
per sempre bambino

Caught In the Wake Forever: Forever Children
Dakota Suite: Be My Love
Tempelhof & Gigi Masin: bowdown
Strie: Lascaux
Plastikman: EXpire
Recondite: Corvid
Gurnumsbug: Guilt
Jérôme Chassagnard: Somewhere
r.roo:  Far Beyond The Stars
Jan Amit: Spread Your Wings
Orlogin feat. Fifi Rong: Show Me

http://www.sherwood.it/media/6619/19f89f075ad23074/diserzioni_17-07-14.mp3


sabato 12 luglio 2014

Diserzioni 10 luglio: Burning streetlight

di mistero e di annullamento,
di rigenerazione e di incubo,
di limpidezza e di ombra,
di oscurità e di illuminazioni,
di abissi e percorsi raccontati
di strade e di lampioni brucianti

Vagrant: Burning Streetlight
Tapage: Seven
Apparat Ft Soup Skin - Goodbye (Serein Remix)
Demrus Ft Coma: Eva
Subsets Ft. Coma: Maybe I Need You
Dials: Mended
Phoria: Undone
Sqz Me: The Walls
Yakamoto Kotzuga: Feel You
Ghosts Of Paraguay: Love is Gone

http://www.sherwood.it/media/6591/32a668c8afdf5d31/diserzioni_03-07-14.mp3

martedì 8 luglio 2014

Teho Teardo, instancabile esploratore

 
Il suo modo di porsi profuma di forte ardore friulano, la sua terra d'origine. La gentilezza del sorriso e la forte propensione nell'arte dell'ironia smorzano dolcemente il carattere combattivo di un artista sempre pronto al confronto leale e diretto, uno scambio che non prevede falsità o mediazioni impensabili per chi, da oltre trent'anni, esplora le terre abitate dal suono e dai suoi selvaggi abitanti.

leggi l'intervista di Mirco Salvadori qui