Estate 1994.
La musica liquida era ancora un’ orizzonte a venire e la mia sete di
suoni la dovevo soddisfare rovistando avidamente nei negozi di dischi.
In un record shop di Soho, mentre cercavo tra gli scaffali, sentii un
giro di batteria conosciuto, molto conosciuto. Sembrava proprio
l'attacco di
“Sunday Bloody Sunday” ma era
fuori contesto, immersa com’era negli scratch . Mi avvicinai al vinile
che girava sul piatto incuriosito. Il disco portava al centro una
scritta: “
Mo Wax” cosi per capirci qualcosa mi feci passare la copertina. Era un triplo vinile che all'interno si definiva: “
a collage of 16 excursion from the hip hop instrumental avant garde”.
Comprai quella compilation dal titolo
Headz e iniziò una passione per l'hip hop strumentale, quello emancipato dalla figura del MC. L
’Hip hop classico non mi aveva mai preso completamente nonostante fossero gli anni delle
posse anche in Italia.
Il pezzo che provocò tutto questo era “
Lost & found”di
Dj Shadow.
Lo stesso mi succede ora dopo più di 20 anni con un genere che è una derivazione del hip hop ovvero il
grime.
Anche in questo caso mi appassiona molto di più quando non c'è
l’apporto vocale del MC, perché quando il sound si emancipa da esso
sembra perdere la sua parte più "machista" e diventare più introspettivo
e romantico.
L’
instrumental grime mantiene quel punto d'incontro delle parti più oscure e malsane del
Uk garage così come le ritmiche sincopate di matrice
2step, ma qui tutto diventa più minimale, rallentato, intimo e incentrato molto di più sulla sperimentazione elettronica.
Rimuovendo la centralità del MC (che spesso usa uno slang tipicamente
Londinese, difficilmente comprensibile da chi non proviene da Londra), i
produttori di grime strumentale focalizzano l'attenzione sull’
atmosfera che ha reso il grime così eccitante, rendendolo fruibile così
anche fuori dalla capitale inglese e dai suoi club.
Si tratta di musiche che dipingono un futuro molto buio, distopico, un’ immaginario
cyberpunk. Ma
c’è anche il gusto per un’esplorazione melodica dei sintetizzatori che
intraprende strade fantascientifiche che guardano contemporaneamente
sia allo spazio esterno che a quello interno. E’ musica che parte dal
grime e magari li ritorna ma che diventa espressione di un sentire
comune anche in giovani che non hanno vissuto l’esperienza della scena
londinese. Insomma si stacca dalle strade della metropoli inglese per
diffondere quell’atmosfera anche altrove.
Così facendo si allarga il potere dell' immaginazione che diventa
macchina di rielaborazione prendendo frammenti dal magazzino della
memoria per ridisegnare ancora una volta i confini e le forme. Questo
ridisegno rende possibile proiettare il mondo del grime da inedite
prospettive e permette di creare nuovi orizzonti per la musica
elettronica nel suo complesso.
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Rabit "Imp" il brano che apre l'EP Baptizm , inizia
con tre note di sintetizzatore a creare la melodia. Dopo 40 secondi o
giù di lì, questo si dissolve, aprendo lo spazio per una più complessa
linea di synth, fatta di frammenti di melodie in "fade in" e "out". I
toni sono molteplici: alcune note suonano piene, come un organo da
chiesa; altre suonano come violini pizzicati; e nell'insieme suonano
come l’intro che potrebbe salutare l'ingresso di un personaggio dei
videogiochi. Videogiochi è una delle parole chiave per il grime
strumentale. Anche quando il sound diventa più aggressivo, sembra
estraneo alla violenza fisica, questa è musica fatta in prevalenza da
giovani nella propria cameretta e sembra uscita dalla loro vita
virtuale.
Slackk : velocità che sfoca l’immaginario di strada a
notte fonda, storie allucinanti situazioni senza un inizio, né una
fine, né un perché. La virtualità si scontra con il reale. Disorientante
non è la parola giusta.
Logos: la melodia sintetica che come il vetro
diventa solida con il raffreddamento di sostanza liquida e che se fuori
sembra inerte all'organico e perfettamente liscia e adatta al fluire
infinito della rete, dentro è fragile e tagliente. Anche la vita
virtuale ha la sua inquetudine.
Visionist: solitario melodico ed empatico. Questa
estetica cosi intima ha presto fatto breccia nei duri cuori del grime.
Come rendere il “dark” giocoso
Mr Mitch: atmosfere di
vuoto urbano alla Burial. È un brano grime così triste e romantico che
quando Mr Mitch ha fatto ascoltare “Sweet Boy Code” alla sua fidanzata,
Mrs Mitch, si è messa a piangere: la traccia è tanto lenta ed intensa
con un tenebroso campione vocale stretchato di Dark0 da trasportarti
nella notte più profonda, da solo, fino a rallentare il battito del
cuore ed evitare lo spasmo
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ps)
Boxed è la serata londinese ideata dai vari Logos, Mr Mitch & co, casa della cosiddetta “
new wave of instrumental grime”. Se vi capita di essere da quelle parti non perdetela!