domenica 23 dicembre 2012

2012 - Partitura per la fine del Mondo

ovvero l'inutile tentativo di narrare il mio anno sonoro
 
Intro catastrofista
La fine del mondo non è un evento. E un processo. Che è in corso.
La crisi ambientale e la distruzione della biosfera, lo spostamento del baricentro economico mondiale creano scosse fortissime.
E il suono, in questo contesto, come si è mosso nel 2012?
Alla scarsità assoluta dell'ambiente naturale, corrisponde l'infinita abbondanza, riproduzione e condivisione di suoni e musiche. La sfera sonora è satura e rischia di diventare indistinto flusso di rumore.
Il pensiero positivo, quello della crescita infinita , quello dell'ottimismo ad ogni costo che ha contraddistinto l'era elettronica ha ridotto la capacità critica fino all’apatia. Ecco allora che un suono oscuro che legge le inquietudini di questo periodo storico può essere una virtù, attendersi il peggio per invertire la tendenza può essere utile.
  • Andy Stott: Luxury Problems (Modern Love)
  • ASC: Out Of Sync (Samurai Red Seal)
  • R.Roo: Mgnovenie (Tympanik audio)
  • Raime: Quarter Turns Over A Living Line (Blackest ever black)
  • Morphosis: The TEPCO Report (Morphine Records)

Crescendo con fuga
In un mondo in cui sei rincorso da miriadi di richiami, apparati di cattura di un potere mediatico che pervade la vita è nata in molti la convinzione che “è meglio perdersi che essere trovati”.
Per questa generazione precaria con le sue vite insoddisfatte l'idea beatnik del “viaggiare senza arrivare” è diventata l'idea del “perdersi da nessuna parte”.
Il nebuloso oblio del rumore bianco diventa il luogo di beatitudine che prende a piene mani da quella scena un tempo chiamata dreampop/shoegaze.
  • Stumbleine - Drifting Youth/Spiderwebbed (Monotreme Records)
  • To Destroy A City: Rebuild (n5MD)
  • Anoice: The Black Rain (Important Records)
  • Alcest: Le Voyage De L’Âme (Prophecy Productions)
  • Bitcrush: Collapse (n5MD)

Ritornello
...quando l'oceano di suono si fa particolarmente burrascoso, quando ti senti perso nel suo caos, cerchi quegli approdi sonori che ti sembra possano farti ritrovare la strada.
Suoni dati per passati, che hanno fatto parte della tua formazione e che ritornano sotto altre vesti e che ti fanno rientrare in sintonia e riprendere la dolce e imprevedibile deriva nella musica infinita.
L'importante è che questi non siano irrigiditi al passato, che non diventino ancore, ma siano semplici boe di segnalazione che ti aiutino a concatenare e riprendere il senso di godimento conoscitivo e il piacere della ricerca del nuovo...
  • Piano Magic: Life has not finished with me yet (Second Language)
  • Waves On Canvas: Into the Northsea - (Psychonavigation)
  • Swans - The Seer - (Young God Records)
  • The Durutti Column: Short Stories For Pauline (Darla)
  • Dead Can Dance – Anastasis (PIAS)
Tremolo
Il tremolio delle voci, il ribollire lento dei bassi sullo sfondo della metropoli rappresenta ancora al meglio la generazione precaria.
L’attacco al Welfare in corso ha distrutto alla base indie music, perche si fondava sulla facilita di accesso al “reddito di cittadinanza”. Poter vivere da musicista è oramai illusione e quel che resta dell' ultima scena musicale inglese (l'ormai post-dubstep) ci racconta uno spleen urbano sull'orlo di un abisso.
  • Desolate: Celestial Light Beings (Fauxpas Musik)
  • Burial: Kindred/Truant Rough Sleeper (Hyperdub)
  • Holy other : Held (Triangle)
  • Old Apparatus: Alfur/Harem (Sullen Tone)
  • Kid Smpl: Skylight (Hush hush rec)

Respiro
La metropoli opprime, lo smog, il rumore dei clacson, il rombo dei motori e le costruzioni di cemento incombono . Per rilassarsi occorre uscire, prendere una stradina di campagna liberare l’orizzonte acustico, ritrovare la lentezza di cui si ha bisogno per rientrare in sintonia con il proprio respiro.
  • Bersarin Quartett: II (Denovali, 2012)
  • Brambles: Charcoal (Serein)
  • Bvdub - All Is Forgiven (n5MD)
  • Various artists: ... and darkness came (Headphone Commute)
  • Richard Skelton: Verse Of Birds (Corbel Stone Press)

Silenzio
Disperati e felici. Questa è la sensazione di chi è alla deriva nell’oceano di suono.
Travolti dalla libidine del flusso infinito di suoni e contemporaneamente incapaci di definirne le forme.
Per godere appieno di questo oceano e non esserne sopraffatti serve saltuariamente una sottrazione da quest'onda continua. Per evitare l'atonia emotiva ogni tanto serve ricreare le condizioni per l’ascolto del silenzio.

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