Una ragazza minuta con voce angelica
tanti anni fa cantava di personaggi dai strani nomi (Ivo Lorelei
Beatrix Persephone Pandora Amelia Aloysius Cicely OtterleyDonimo)
accompagnata da i gemelli Cocteau. Di lì prese il volo un sound
chiamato dream-pop, un genere mai passato realmente di moda, ma che
ogni tanto riprende il volo inebriando il nostro cuore.
La retro-mania, il recupero di sonorità
passate è oramai la principale ispirazione delle miriadi di uscite
sonore dei nostri tempi, ed è oramai molto indagata e discussa. A
ben vedere la musica si è sempre nutrita del proprio passato, ma solo quando a questo riesce a cambiare il passo crea quella vertigine
che ho sempre amato nel suono.
Il dream pop qualche volta ci riuscito
trasformandosi in shoegaze e recentemente in quel hype chiamato
chillwave.
Io ho sempre cercato chi ha la forza di
agire sul tempo, di essere tempo, consapevole dell'importanza di
certo passato, ma con i piedi nel presente e lo sguardo ai risvolti
futuri.
Ma quanti artisti sanno darci oggi
questa vertigine del tempo e dei suoi paradossi, in un mondo sonoro
dove il tempo viene ingabbiato, immobilizzato, narcotizzato
(radio/festival '80, i mitici '60/ 70 e serate a tema di revival vari
ecc.) con l'intento di privarlo degli effetti anarchici che il
sentimento del tempo può generare? Non molti in verità.
Allora quando sentite il suo brusio
fate attenzione perchè accanto al fruscio di sonorità passate,
mischiate ad esse forse sentirete qualcosa che lo spinge oltre, ed
ecco che i fantasmi del passato rivivono, ridiventano attuali e non
solo sbiaditi ricordi e vecchie nostalgie.
Il corpo emozionale è stato ed è il
piano su cui si svolge la più delicata ed estrema delle battaglie,
per renderlo apatico bombardandolo di cose già sentite,
immobilizzando il tempo, scongiurando i balzi in avanti. Ecco che i
più restano ancorati alla musica ascoltata da “giovani” e fanno
la fine di quelli che ascoltano tutta la vita quello che ascoltavano
quando avevano 20 anni!
Certo alcuni dischi “dream pop”
degli inizi restano insuperabili, ma se gli elementi usati
diffusamente nell'underground negli ultimi anni (voci balbettanti,
chopped beats, indizi di witch e wobble dubstep, le pitched-down
post-Burial vocals) si fondono con quelle fiabe sonore, quest’ultime
possono diventare inni di una nuova resurrezione emozionale.
Diserzioni 13 novembre: Dream step
stay tuned
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