Negli ultimi anni molta della
musica cosi detta “modern classic” è diventata mainstream, in Italia per
esempio, è rappresentata da personaggi come Allevi o Einaudi. Ma spesso
questa, a mio avviso, si limita ad un stantio romanticismo e non riesce
a far volare la mente.
A volte, capita invece che si ascoltino
alcuni album che ti trasportano via in qualche luogo lontano per essere
riportati nella realtà di nuovo solo quando la musica finisce. Durante
quel tempo nulla intorno a te sembra avere importanza. Solo alcuni album
riescono a farlo e in campo “modern classic” Charcoal , l'LP di debutto di Brambles,
è certamente uno di questi. Questo è il lavoro d'esordio del
strumentista/solista Mark Dawson ed è uscito su etichetta britannica Serein.
Sembra essere un album profondamente intimo anche se scritto e
registrato in una residenza collettiva di Melbourne, dove il musicista
inglese vive.
Nel “palazzo dipinto”, cosi si chiama
questa casa comune, c'è un pianoforte, e Mark faceva le ore piccole a
comporre le sue musiche, approfittando della quiete della notte.
Questo è senza dubbio un album notturno
in cui tutto si muove lievemente e lentamente, ma dove il buio apre
spazi a mistero e inquietudine. La foresta oscura della copertina sembra
raffigurare questa attrazione fatale con lo sconosciuto (foresta deriva
dal latino “foris” ovvero estraneo) e con la ricerca di qualche
inesplorato terreno della propria fantasia.
Esplorazione effettuata attraverso il
pianoforte ed effetti chitarristici che formano una brillante miscela
fra neoclassica, ambient e atmosfere notturne.
Questa tensione tra inquietudine e
romanticismo, tra staticità e lento movimento, tra solitudine e comunità
rende questo album vivo ed in grado di elevarlo tra i migliori
dell'anno in campo “modern classic”.
Tracklist
1 To Speak Of Solitude
2 Such Owls As You
3 In The Androgynous Dark
4 Salt Photographs
5 Pink And Golden Billows
6 Arête
7 Deep Corridor
8 Unsayable
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