sabato 20 ottobre 2012

Il rumore del sogno

Un'angosciata beatitudine
In un mondo in cui sei rincorso da miriadi di richiami, apparati di cattura di un potere mediatico che pervade la vita è nata in molti la convinzione che “è meglio perdersi che essere trovati”.
Se poi questo mediascape costruisce desideri che non possono essere esauditi, ma solo invidiati ai pochi che possono, ecco che molti si immolano a portavoce dei sogni impossibili.
Per questa generazione precaria con le sue vite insoddisfatte l'idea beatnik del “viaggiare senza arrivare” è diventata l'idea del “perdersi da nessuna parte”.
Il nebuloso oblio del rumore bianco diventa il luogo di beatitudine che prende a piene mani da quella scena che a inizio '90 era chiamata shoegaze/ethereal.
La ristampa di molti album di quella scena e alcuni nuovi lavori che riprendono quel flusso sonoro nel quale immergersi in maniera totalizzante rispecchiano il bisogno di redenzione di una generazione che sembra consapevole che il futuro non dà spazio a speranze. La psichedelia diventa atteggiamento esistenziale: il disorientamento come perdita delle coordinate per lasciare il segno in in mondo inflazionato dai segni, e di contro la ricerca della beatitudine che permetta di svettare sopra il reale almeno per la durata di una canzone.
Cosi anche alcuni musicisti dell'area cosi detta “black-metal” si cimentano con il suono ethereal/shoegaze e viceversa alcuni dell'area “ethereal/shoegaze” si avvicinano al “black metal”.
L'asperità e la negatività “black metal” diventa trascendentale bellezza, mentre il volo sognante “shoegaze” un po' più inquieto. Ma ha senso parlare ancora di generi o scene musicali? Forse no.
Forse è solo il bisogno comune di usare il rumore dei propri sogni per cercare una (pur angosciata) beatitudine.

Alcuni ascolti recenti:
Jodis - Black Curtain
Alcest - Les Voyages De L'Âme
Jessica Bailiff: At the Down-Turned Jagged Rim of the Sky
Bitcrush - Collapse
Pale Sketcher - Seventh Heaven
Jesu-Ascension
Thisquietarmy - Resurgence

Nessun commento: