venerdì 6 maggio 2011

BEYOND RADIO - new media and the last(?) days of radio


Il futuro?
L’unica cosa prevedibile è che ci sarà sempre l’imprevisto.L’incontro imprevisto che cambia completamente il gioco, l’evento non cercato che ti cambia la vita.
La ricerca cosciente nell’infinità di dati che è la rete arricchisce certamente, le relazioni moltiplicate all’infinito tra simili è certamente utile, stimolante e molto piacevole, ma non sovverte punti di vista, mentre l’incrocio non cercato e imprevisto a volte sì.
Una cosa si scopre per caso e ti apre un mondo, una via di fuga, che si ricombina in molti mondi, in molte vie di fuga.
Una sera per caso, girando la manopola di un vecchia radiolina, mi fermo attratto da una linea di basso (pur non sapendo cos’era una linea di basso). Avevo 15 anni ed ero entrato casualmente nella foresta dei Cure. Colpo di fulmine, “a forest” era musica mai sentita.
Stato di grazia. Un teen ager tra eccitazione e malinconia incontra la sua passione, un mondo di emozioni venate di inquietudine, e la radio è stata il mezzo.
Ora che siamo nel media-evo, spersi nell’oceano di dati che ogni giorno ci attraversano è possibile incrociare l'imprevisto? In altre parole è possibile l'incontro casuale attraverso Twitter o Facebook?
Forse sì, ma sicuramente più difficile, visto lo stress attentivo al quale siamo sottoposti e visto che la “ricerca” è da noi pilotata e gli “amici” da noi cercati.
Insomma anche nell'era dei motori di ricerca e dei social network, la novità, l’imprevisto, il non conosciuto si incrocia più facilmente nel pulsare delle vite nel vibrare dell’aria. Anche il movimento underground più recente e più interessante ovvero il dubstep si è diffuso prima grazie all'etere delle radio pirata e solo poi su internet.
“I hear her voice calling my name, the sound is deep in the dark, I hear her voice and start to run into the trees” diceva quella canzone..
Ecco dove il vibrare dell’etere con i suoi limiti batte ancora i nuovi media, in quella voce che inaspettata ti chiama e ti invita tra gli alberi di una intricata e sconosciuta foresta e per provare a mantenere aperta la finestra all'incontro imprevisto che talvolta emerge quando il prevedibile si fa insopportabile.

Nessun commento: