giovedì 28 aprile 2011

Produzioni intensive


Qualunque amante del suono dovrebbe stare attento a quello che ascolta.
Ma anche a quello che guarda, a quello che mangia, a quello che respira.
Perchè quello che respiriamo, mangiamo, guardiamo, ascoltiamo ha delle conseguenze.
Sulla nostra esistenza e sul mondo in cui viviamo.
La nostra vita è investita da una nube invisibile di polveri sottili, da scaffali pieni di cibo confezionato, da iperproduzione di contenuti audio-video sempre più poveri di senso.
La mancanza di principi nutritivi (per corpo e mente) nasce per poterne consumare/scaricare una quantità in costante aumento?
Se si, voler sapere cosa si mangia e cosa si respira è un gesto ecologico e politico.
Forse anche stare attenti a ciò che si guarda e ascolta lo è.
Allora o si accetta un effetto di depressione generalizzata, di dipendenza impotente e disperata, o si sceglie un processo di fuoriuscita.

ogni giorno l'atto di cibarsi muta la natura in cultura, trasformando la materia de mondo in corpi e menti umane”
Michael Pollan
In che modo arriva ai nostri sensi, la materia del mondo?
E come la percepiamo una volta che ci attraversa con il suo formicolio di piacere per il corpo e la mente?

...per sottrarsi al consumo/inquinare, ai diecimila canali televisivi/niente da vedere, al rumore di fondo/niente da ascoltare delle produzioni intensive....

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