Eravamo simili ma non uguali.
Simili ai punk, anche loro in lotta con un presente nero e con la stessa ansia di sperimentare. Ma mentre il punk urlava fuori c'era chi urlava dentro.
C'era chi al pogo preferiva i lenti movimenti circolari in pista da ballo, chi alla rabbia disperata faceva subentrare un'intimismo altrettanto (e forse più) disperato.
Sono passati 30 anni da “1964-1985 Affinità-divergenze Tra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età” dei CCCP frutto dell'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni e il cantante-sciamano Giovanni Lindo Ferretti. Il sound era nevrotico, allucinato senz'altro punk. Ora Luca Urbani effetua un'operazione inusuale ovvero il rifacimento integrale di quell'album dei CCCP, facendolo diventare altro, una creatura simile.
Perché riprendere i nervosi gli psicopatici CCCP? Per la semplice ragione che la nevrovi e la psicopatia sono le più acute malattie di cui soffriamo tutti anche oggi.
Ma mentre dico queste parole so benissimo che tutto cambia e niente è come trent'anni fa.
Lo so, ma le dico lo stesso. Le dico e le ripeto, perché vedo lo stesso presente nero e la stessa voglia di trovare una via d’uscita anche ora.
Quindi questo disco nonostante ricordi più l'intimismo dark che la furia punk, più i Cure che i Sex Pistols, più Robert Smith che Johnny Lydon, insomma che alle sfuriate delle chitarre sostituisce un suono più riflessivo e ricercato è comunque dedicato a coloro che vedevano gli anni 80 della sfrenata corsa al consumismo alla rovescia.
Questa rilettura di uno degli album più importanti della Musica italiana (con la "M"maiuscola) ha provocato in me un profondo piacere. Perchè a volte serve accompagnare la propria follia, il sentirsi costantemente fuori posto con suoni in cui riconosci parte della tua storia mantenendo lo spirito limpido e la visione chiara che è:
“Solo una terapia, solo una terapia, solo una terapia…"
Simili ai punk, anche loro in lotta con un presente nero e con la stessa ansia di sperimentare. Ma mentre il punk urlava fuori c'era chi urlava dentro.
C'era chi al pogo preferiva i lenti movimenti circolari in pista da ballo, chi alla rabbia disperata faceva subentrare un'intimismo altrettanto (e forse più) disperato.
Sono passati 30 anni da “1964-1985 Affinità-divergenze Tra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età” dei CCCP frutto dell'incontro tra il chitarrista Massimo Zamboni e il cantante-sciamano Giovanni Lindo Ferretti. Il sound era nevrotico, allucinato senz'altro punk. Ora Luca Urbani effetua un'operazione inusuale ovvero il rifacimento integrale di quell'album dei CCCP, facendolo diventare altro, una creatura simile.
Perché riprendere i nervosi gli psicopatici CCCP? Per la semplice ragione che la nevrovi e la psicopatia sono le più acute malattie di cui soffriamo tutti anche oggi.
Ma mentre dico queste parole so benissimo che tutto cambia e niente è come trent'anni fa.
Lo so, ma le dico lo stesso. Le dico e le ripeto, perché vedo lo stesso presente nero e la stessa voglia di trovare una via d’uscita anche ora.
Quindi questo disco nonostante ricordi più l'intimismo dark che la furia punk, più i Cure che i Sex Pistols, più Robert Smith che Johnny Lydon, insomma che alle sfuriate delle chitarre sostituisce un suono più riflessivo e ricercato è comunque dedicato a coloro che vedevano gli anni 80 della sfrenata corsa al consumismo alla rovescia.
Questa rilettura di uno degli album più importanti della Musica italiana (con la "M"maiuscola) ha provocato in me un profondo piacere. Perchè a volte serve accompagnare la propria follia, il sentirsi costantemente fuori posto con suoni in cui riconosci parte della tua storia mantenendo lo spirito limpido e la visione chiara che è:
“Solo una terapia, solo una terapia, solo una terapia…"
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