mercoledì 28 maggio 2014

Where there is love there is life


Che significato ha fare una trasmissione radio, che si sperde nell’odierno oceano di suono, dove milioni di file popolano i nostri hard disc e milioni di stimoli sonori entrano nel nostro cervello attraverso i social media? Me lo chiedo da tempo...

In questi ultimi anni per me ha significato restituire senso, corporeità, energia emozionale a suoni dispersi dal processo di astrazione digitale. È stata riattivazione di un desiderio di ricerca che il fluire digitale sembrava aver sterilizzato, svuotato, distrutto. E' stata condividere scie sonore con altri naufraghi nel tempestoso rumore bianco.

A volte sembra però che la digitalizzazione abbia succhiato via le energie sensibili dalla società e dalla vita culturale attraverso un insostenibile stress attentivo.
Ma nonostante quest’ipervelocità dei dati nelle “information highway” internet ha un'altra caratteristica, fondamentale in tutte le reti : ha dei buchi.
Insomma non è un universo chiuso, anzi non lo può diventare, per continuare ad esistere deve relazionarsi con un di fuori che rimane fuori controllo. Un organismo, reale o virtuale che sia, se impermeabile, se non traspira, muore. La complessità del mondo sonoro attuale non si limita al suo fluire infinito nella rete ma eccede quest'ultima. La rete assorbe e fa scorrere questa linfa vitale ma non la produce, ha bisogno di biodiversità e di organismi che producano senso al di fuori di essa, ha bisogno dei desideri, dei sentimenti di chi produce e diffonde questi suoni. La rete seleziona non esauirisce.
Ed è qui, in questi buchi, che altri media, altri suoni, altri sentire possono inserirsi e creare cooperazione e comunità in fuga dal fluire formattato. Il rapporto della rete con i corpi, con l’anima, con la sensibilità deve essere tenuto vivo attraverso questi stomi aperti che traspirano la passione e l'amore feroce per il suono. E questo amore non nasce nella perfezione della macchina ma nell'inquieto e imperfetto vivere.


viviamo in un mondo in cui l’uso eccessivo dei social media e della tecnologia ha indebolito le relazioni umane e le emozioni. Cosa succederebbe se un giorno l’amore cessasse di esistere e agli umani non restasse che suicidarsi?”

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