Che significato ha fare una trasmissione radio, che si sperde nell’odierno oceano di suono, dove milioni di file popolano i nostri hard disc e milioni di stimoli sonori entrano nel nostro cervello attraverso i social media? Me lo chiedo da tempo...
In questi ultimi anni per me ha
significato restituire senso, corporeità, energia emozionale a suoni
dispersi dal processo di astrazione digitale. È stata riattivazione
di un desiderio di ricerca che il fluire digitale sembrava aver
sterilizzato, svuotato, distrutto. E' stata condividere scie sonore
con altri naufraghi nel tempestoso rumore bianco.
A volte sembra però che la
digitalizzazione abbia succhiato via le energie sensibili dalla
società e dalla vita culturale attraverso un insostenibile stress
attentivo.
Ma nonostante quest’ipervelocità dei
dati nelle “information highway” internet ha un'altra
caratteristica, fondamentale in tutte le reti : ha dei buchi.
Insomma non è un universo chiuso, anzi
non lo può diventare, per continuare ad esistere deve relazionarsi
con un di fuori che rimane fuori controllo. Un organismo, reale o
virtuale che sia, se impermeabile, se non traspira, muore. La
complessità del mondo sonoro attuale non si limita al suo fluire
infinito nella rete ma eccede quest'ultima. La rete assorbe e fa
scorrere questa linfa vitale ma non la produce, ha bisogno di
biodiversità e di organismi che producano senso al di fuori di essa,
ha bisogno dei desideri, dei sentimenti di chi produce e diffonde
questi suoni. La rete seleziona non esauirisce.
Ed è qui, in questi buchi, che altri
media, altri suoni, altri sentire possono inserirsi e creare
cooperazione e comunità in fuga dal fluire formattato. Il rapporto
della rete con i corpi, con l’anima, con la sensibilità deve
essere tenuto vivo attraverso questi stomi aperti che traspirano la
passione e l'amore feroce per il suono. E questo amore non nasce
nella perfezione della macchina ma nell'inquieto e imperfetto vivere.
“viviamo in un mondo in cui l’uso
eccessivo dei social media e della tecnologia ha indebolito le
relazioni umane e le emozioni. Cosa succederebbe se un giorno l’amore
cessasse di esistere e agli umani non restasse che suicidarsi?”
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