Venerdì 19 luglio nella piazza Castello di Sesto al Reghena, la cui bellezza viene presa in prestito ogni estate dal festival Sexto 'nplugged,
puntuale alle 21,15 sale sul palco una donna che riesce con la sua sola
presenza a far dimenticare tutto il cattivo gusto che invade
l'immaginario gossipparo nostrano.
L'eleganza incantatrice di Ane Brun
colpisce, la sua voce è straordinaria, non a caso è stata scelta da
Peter Gabriel per i suoi tour (da sentire “Don't give me up” live dove
interpreta la parte che fu di Kate Bush), la band è affiatata e
supportata da una eccezionale sezione ritmica. Un'ora che vola tra
canzoni più intimiste e altre più spensierate.
E' pop, ma di alta classe.
Dopo Ane Brun tocca agli islandesi, e quando si
parla di musica islandese i primi nomi a venire in mente sono gli ovvi
Sigur Rós e Björk, poi, in seconda battuta, i Mùm.
C'è stato un periodo dove anche i “waver” più duri e
puri, si avvicinarono alla nuova elettronica attraverso la sua parte
più dilatata e sognante, soprattutto quando prendeva spunto dal dream
pop con la voce che disegnava panorami di sconfinata bellezza e
malinconia.
Si parlava di folktronica e i Mum erano una delle punte di diamante della scena.
Era l'inizio degli anni “00” e nel tempo i nostri avrebbero
perso per strada le due gemelline Valtýsdóttir. Fu veramente una brutta
tegola per chi aveva amato quel cantato flebile e fanciullesco, ma ora
che una delle due (Gyða) è tornata con quella voce infantile e
sussurrata, i Mùm con i loro suoni tenui e rilassati, con i loro ritmi insinuanti, tornano ad incantare.
La scaletta ripercorre la carriera del gruppo con alcune nuove canzoni dall'album che uscirà in settembre, come Toothwheels
dove Gyða improvvisa una narcolettica danza. Da segnalare, prima del
bis, Gyða che dovendo prendere tempo per l'accordatura degli strumenti
coinvolge il pubblico intonando “La casa” di Sergio Endrigo. Per entrare
nella casa sonora Mùm, come in quella della canzone di
Endrigo bisogna avere una certa confidenza con il mondo sognante di un
fanciullo,solo così la mancanza del soffitto diventa occasione per
volare.
Il concerto è stato come volare in quelle notti di
una decina d'anni fa, passate ascoltando questi suoni. Certo è passato
un po' di tempo, ma riviverle in questo straordinario luogo ed insieme a
tante altre anime sensibili non ha prezzo.
Setlist Mùm:
Sveitin milli sanda
Slow Down
We Have a Map of the Piano
Guilty Rocks
Weeping Rock, Rock
The Ballad of the Broken Birdie Records
Blow Your Nose
A Little Bit, Sometimes
One Smile
Green Grass of Tunnel
Toothwheels
Now There's That Fear Again
Encore:
The Island of Children's Children
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