Immaginario dell'acqua
In questa puntata di diserzioni parleremo dell’elemento acqua e del suo rapporto con l’immaginario, con la creazione di senso, in una parola con la nostra vita.
Negli ultimi tempi mi è capitato spesso di vedere un ritorno all’uso sia di immagini che di suoni d’acqua in molte installazioni o musiche di giovani artisti.
Del resto l'acqua è un elemento assolutamente intrinseco a tutti i paesaggi, sia quelli reali che occupano quotidianamente il nostro orizzonte visivo, sia quelli assai più pervasivi e silenziosi, che vivono nella nostra percezione, in quella sfera dei sensi che ha latitudini estese ancorché poco riconosciute, interrogate, considerate.
L’acqua è sempre stata una fonte d’ispirazione per tutte le arti, e soprattutto negli ultimi tempi, quasi a voler cogliere il senso e il peso della frattura che è intervenuta nel antichissimo e complesso rapporto uomo-acqua a seguito della progressiva trasformazione del bene comune acqua in risorsa da far fruttare nelle mani di pochi ( ad es.l'Italia è il maggior consumatore ed esportatore di acque minerali del mondo).
L'acqua presente nella quotidianità ci viene distribuita dalla macchina-rubinetto e questa è l'immagine e la sintesi percettiva attraverso cui la conoscono la maggior parte delle persone nel mondo sviluppato. Il rapporto con le forme naturali dell'acqua - dal lago al fiume, dalla sorgente al fosso di campagna, dalla palude al prato umido - è regolamentata dai canoni interpretativi del buon paesaggio, un'estetica finalizzata al consumo, che è sempre più un prodotto da consumare e non un luogo in cui vivere e da attraversare impegnando tutta la propria tastiera emotiva e sperimentale.
Non solo sono scomparsi i tradizionali mestieri legati all'acqua e non solo per effetto dei cambiamenti tecnologici della modernità e della post-modernità, ma è mutato profondamente il rapporto con lo stesso elemento anche per effetto della inesorabile riduzione di tutto quello che i miti delle origini e la sacralità degli usi aveva depositato nella sua aurea, l'acqua viene declassata a risorsa, quindi affidata ai numeri anziché ai sensi, ridotta a mero prodotto di consumo e di conseguenza commercializzata.
Va da sé che, comunque, una riconquista della percezione originaria dell'acqua, delle forme di civiltà, dei saperi e delle pratiche che intorno ad essa si sono coagulate ed esaltate non può che partire dalla considerazione che questo bene non può diventare mero oggetto di mercato e, in modo altrettanto netto che è necessario ripensare, fin dal gesto quotidiano, la nostra contiguità con l'acqua, perché essa, se ben accettata e interpretata, ci aiuta a riconciliarci con la Natura.
L’acqua è sempre stata una fonte d’ispirazione nella musica e il discorso vale ancor di più in ambito elettronico, basti pensare a certi lavori di Monolake, ad artisti come Jetone, o ancora al mondo sottomarino creato dai Drexciya.
L’ acqua la troviamo sempre più nei video che accompagnano concerti di musica elettronica o installazioni di sound art.
Un rapporto col’elemento acqua che ci riporta all’immaginario allo stesso tempo catastrofico e rassicurante del Ballard di “il mondo sommerso” dove l’acqua che sommerge tutto viene alla fine vissuta come un ritorno al grembo della madre, ben reso visibile anche da film come “abyss” di James Cameron” dove il protagonista respira negli abissi dell’oceano attraverso il liquido amniotico e collegato alla suo sommergibile attraverso una specie di cordone ombelicale.
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