Sveglio tutta la notte da solo devo aspettarti ed ascoltare attento non dubito che t'incontrerò ancora, ti riconoscerò e mi farò rapire a questo devo badare, di non perderti e di non smarrire la fede nello sconosciuto
Andy Stott: violence
BNJMN: Tonight
CYPHR: sun
Distal: Breaking the Atmosphere
Gidge: i fell in love
Anuch Music: Circus
Breex : Bloom
Fort Road: fluke
BrainD - Instead of me
Misogi: Eyesclosed_Feat_Bones
Blvck Ceiling: Dark Pair Of Dice
Blanc: Nomad
Noclu x CoMa: - Up to me
Come umida tristezza che penetra le cose e le corrode come malinconia che trasuda bagnata da una pioggia acida d'immense lacrime di suono
Lorn : Acid Rain
Quirke: Acid Beth
Groundislava: October Acid
Air Liquid: liquid men with liquid hearts
Recondite : Caldera
Abdulla Rashim – Unanimity
Kode 9: Devil Is a Liar
Slack: Hope You Got A
Dark Sky: purple sky
Lee gamble: You concrete
Vacant: Let Go
E. Lemental: endless streams
NAIAVE : The Shroud (MANU SHRINE Remix)
Crystal Castles - Child I Will Hurt You [Sidewalks and Skeletons REMIX]
Sono passati trent'anni.
Era l'8 ottobre 1984 quando questo disco usciva per la mitica etichetta 4AD.
Un capolavoro assoluto. Uno di quei dischi che incantavano sin dalla
copertina e per me, allora teenager appassionato di “strani” suoni,
celava delizie sorprendenti e quell'emozionante sensibilità di cui t'
innamori. This Mortal Coil era una formazione "aperta" che raggruppava musicisti di gruppi legati alla 4AD (ma non solo, vedasi i casi di Howard Devoto e della violoncellista Gini Ball, moglie del buon Dave). Il cast del disco comprende: i Cocteau Twins al completo, la superlativa Lisa Gerrard (Dead Can Dance), Steven e Martin Young (Colour Box), Gordon Sharp (Cindy Talk), Mark Cox (Wolfang Press), Robbie Grey e Manuela Rickers (rispettivamente Modern English ed Xmall Deutscheland). Tutto coordinato e prodotto dai maghi della label Ivo Watts-Russell e John Fryer.
Dodici composizioni, metà delle quali sono delle covers versions (da Tim Buckley ad Alex Chilton, da Roy Harper ai Rema Rema, a Colin Newman).
E' un disco che privilegia le atmosfere della più profonda oscurità
dove si alternano le narrazioni sonore più intimiste e suggestive che mi
sia mai capitato di ascoltare.
Sarà stato che avevo l'età dei primi innamoramenti, quando tutto è
vissuto più intensamente, ma quei rintocchi di campane marine, le
stupende le voci di Elizabeth Frazer e Lisa Gerrard,
il modo con cui si avvicendano limpidissimi accordi di chitarra,
poderose ondate di synths, vocalizzi trascendenti, finirono per segnare
per sempre la mia vita. Significarono il mio passaggio dall'ascolto di
musiche tipicamente “rock/wave” a qualcosa di più etereo e
particolarmente atmosferico. Il naturale sviluppo di una strada che
abbandonava il furore punk verso un' interiorità che già era stata preannunciata in opere come quelle di Joy Division o Cure.
Quando poi l'incredibile versione che TMC fornì, di Song To The Siren di Tim Buckley cantata in modo sublime da Elizabeth Frazer fini nelle strade perdute di David Lynch, uno dei miei film preferiti, il cerchio si chiuse.
Le malinconiche e inquiete notti della mia adolescenza avevano trovato un'insostituibile compagno.
...e tutto inizierà da quelle lacrime...di emozione