sabato 25 agosto 2012

Riflessioni e deliri



Raccolta di riflessioni (deliri?)sul suono pubblicati in questo blog
visibili e scaricabili in pdf qui:
Diserzioni scritti pdf

sabato 11 agosto 2012

Intrigante sentire

Qualche tempo fa piantai nel mio giardino un acero campestre e qualche giorno dopo il vecchio contadino, mio confinante, mi riprese perchè questa pianta avrebbe fatto ombra nei sui campi. Praticamente avrebbe ombreggiato due piantine di soia per due ore al giorno.
Da che mondo è mondo, si sa, nel Veneto e soprattutto nel Basso Piave, gli alberi non valgono nulla. Legna da ardere, al massimo, ma assai più spesso fonte di pericolo per gli uomini e i loro beni (gli alberi, non appena possono, schiantano al suolo travolgendo tutto) e fonte di sporco (perdono foglie, fiori, frutti, rami. Perdono di tutto e di più).
Come dicono da queste parti, “intriga”*.
Mentre impazza nel nostro paese Nerone ed arriva Caligola il nostro paesaggio sembra un deserto.
L'orizzonte è ritagliato solo da orrende costruzioni di cemento, unica cosa che alza sopra le colture.

Similmente anche il paesaggio sonoro sembra un deserto, l'orizzonte sonoro si ripete stancamente dalle nostre parti e manca l'aria fresca in queste serate estive.
Manca l'ossigeno nelle note che risuonano nell'afa del basso piave, bene che vada ska-reggae, oppure cover band o i nostalgici '80 (P Lion e Sabrina Salerno a poche centinaia di metri da casa), per non parlare dei laccati delle balere.
La biodiversità dell'oceano di suono (non si mai prodotta così tanta musica) non vale nulla, provoca l'emicrania e va cancellata, oppure nascosta negli acquari dell'ascolto casalingo.
La musica se non porta risultati immediati (incassi) non esiste nelle roventi serate musicali della nosta zona.
Ecco la ragione per cui, per sentire qualche suono diverso live è necessario migrare geograficamente da altre parti.

La scoperta del bello dove non te lo aspetteresti, non è più un valore ne nel paesaggio naturale ne in quello culturale, l'igienizzazione di tutto ciò che “intriga” crea quel deserto nel quale non cresce più nulla.
Siamo in una morsa dove il passaggio dall' “estetico” all' “an-estetico” sembra inequivocabilmente segnato.
Sembra che del significato della parola “intrigare” resti solo l'accezione dialettale ossia che ingombra, e non quella dell'italiano ovvero ciò che interessa, incuriosisce, attrae. 

La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo,
le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione,
un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza,
e la vita a tutte le cose.
Essa è l’essenza dell’ordine ed eleva ciò che è buono, giusto e bello,
di cui essa è la forma invisibile,
ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna.”
Platone, 400 a.C. (dai Dialoghi)

*ingombrante in dialetto veneto