martedì 26 marzo 2013

Diserzioni 26 marzo: Perfetta imperfezione

C’è una crepa in ogni cosa.
E’ da lì che entra la luce.
Da quella fessura spesso si passa oltre
e si deve essere flessibili, si deve essere liquidi
per non restare imprigionati
per godere appieno dell'essere vivi
in una cosi perfetta imperfezione

Monologue: walking inside me
David Sylvian & Stephan Mathieu: Deceleration
Sylvain Chauveau & Stephan Mathieu: Palimpsest
Ulfur: Molasses
Blurry Lights: First Snow
Yuco: I Broke Up Her Marriage
Anoice: Drops
Field Rotation: valse fatale
Christoph Berg: Interlude (remixed by aus)
Michael Price - A Bridge
A Veil of Water: Nostalghia
Black Tape For A Blue Girl: Perfectpurity - Sam Rosenthal Mix

mercoledì 20 marzo 2013

Diserzioni 19 marzo: La forma dell'onda

Lo spaesamento dell’anima
esposta alla forza
di irrequieti mari
ci vede vagare come naufraghi
nel risucchio dei suoni infranti
che si ricompongono ad ogni risacca
nella forma dell’onda

Manu Shrine: Wave Form
Shlohmo:  Out Of Hand
Lucianblomkamp: You & Me Feat. Rosebud Leach
Lapalux:  Without You
Vacant: Broke
F3edo: More You
Orphan101: Girl W
Ghostek:  Easy Changes
Submerse: This Combo Could End Us
Oceania: Black
Cloud Boat: Wanderlust
Koda: Emeralds Dreams

giovedì 14 marzo 2013

mercoledì 13 marzo 2013

Diserzioni 12 marzo: Respiro profondo

Stanco di chi non offre che parole
e un flusso precipitoso di torrenti sonori
abbisogno di rifugiarmi ancora
nei lenti silenzi notturni
nei respiri profondi del buio
che ridiano fiato al soffio imprendibile della vita

Bering Straits: Deep Breaths
Szatt: Love In The Night
Ritornell: AquariumEyes
Olafur Arnalds: For Now I Am Winter(feat. Arnor Dan)
Clem Leek: End
Julia Kent: Trasportation (Delivery By Roll the Dice)
Dreissk:.Through (Feat. Anklebiter)
Leandro Fresco: El Cruce Imposible
Jasper Tx: Days Above The Tide
Hakobune: In Your Absense

giovedì 7 marzo 2013

La rete e la ragnatela

Non mi spaventa la rete ma l'uso che ne facciamo

L’ossessiva evocazione dell’ “orizzontalità della rete” come risoluzione di tutti i mali, il ritenere la connessione alle nuove tecnologie 24 ore su 24 con il flusso continuo di “notizie” e messaggi la sentinella della verità, non mi convince, anzi mi ha fatto tornare alla mente dei fatti che mi  accadono da qualche tempo.
Nei concerti, anche nei più immersivi, nei più emozionanti, anche in quelli che si dovrebbero seguire seduti in totale silenzio, la maggior parte degli spettatori si alza munita di smartphone, si sposta dalla poltrona, e sempre più spesso si dedica a condividere foto/video dell'evento sui social network.
Nulla di male per carità.
Solo che un tempo vedere e sentire un certo tipo di concerti richiedeva preliminarmente di mettere il proprio corpo/mente in setting, prevedeva una necessaria disciplina per godere appieno del suono e della performance. A sentire era il corpo tutto nella sua complessità.
Ora non è più così.
Sembra quasi sia più importante la condivisione virtuale che il godimento reale dell’esperienza.
La diffusione dei  dispositivi multimediali rende “indisciplinato” il corpo/mente dello spettatore , gli fa sentire intollerabile l'assenza di connessione prolungata, legittima la sua distrazione e il desiderio di esperienze sovrapposte all'ascolto.
Questo succede anche per l'ascolto casalingo e a volte sembra che molti “dischi” prevedano a priori un ascolto intermittente. Molte opere sonore  pare siano disposte a farsi fruire come flussi, da perdere e ritrovare ogni volta che si desidera.
Le connessioni cronologiche di un album (soprattutto nella musica elettronica) sono sparite, sono spariti gli album con la loro capacità di raccontare storie di gioie e sofferenze, tanto che spesso sembrano restare solo le insofferenze.
L’insofferenza verso l’ascolto, verso il godimento del tempo, verso il piacere del lento fluire delle passioni, verso la complessità del reale.
O forse siamo noi che dobbiamo imparare di nuovo a rilassare il corpo e liberare la mente da una rete che sempre più spesso si fa  ragnatela.

mercoledì 6 marzo 2013

Diserzioni 5 marzo: Pozze di luce

i singhiozzi da tempo trattenuti a stento
e messi a tacere dal rumore coprente della città
li senti di nuovo quando il contorno si fa silenzioso
si rimettono a suonare nel silenzio della notte
e rimbalzano nelle pozze di luce dei vicoli bui

AM Architect: Pools Of Light
Volor Flex: Venus
Anthony Drawn: No More
Soosh: Colour is Breathe
Silent Strike: Nostalghia
Lake Radio: Ghost Traslator
Rainer Veil: Wade In
Darkstar: Hold Me Down
Krill Minima: Manor
Pleq feat. Strie: Our Words Are Frozen
Fedepiano: The first ligh