venerdì 23 dicembre 2011

2011, The Sound Beyond The Crisis



La musica degli ultimi anni è stata semplicemente il prodotto perfetto di un mondo che non è più capace di riprodursi, ma solo di autoclonarsi. Non sembra più in grado di rigenerarsi, ma solo di espandersi istericamente e in modo incontrollato. Ma attenzione questo non è un giudizio di condanna, perchè la musica, a differenza del mondo, è diventata anche patrimonio comune, un enorme bacino a disposizione di tutti.
Il problema è che in questa iperproduzione a volte si tende a sentire solo chi tende ad espandere e perfezionare la facilità di ascolto e di fruizione e non chi è interessato a cambiare ed evolversi.
Forse quello che a noi sembra pare un appiattimento è invece il lento formarsi di un'altra percezione del tempo, una percezione combinatoria e non lineare. Forse il suono sta diventando capace di concepire contemporaneamente diversi piani dell'esperienza, passata, presente e futura e di convivere con apparati tecnologici ipercomplessi e iperveloci, insomma di avere una percezione non storica della temporalità.
Forse la cosidetta “retromania” nasce da questi inevitabili processi e da questa infinita produzione derivata dall'avere a disposizione l'intera storia sonora da modificare a piacere.

Da questo desertoceano partono però mille rivoli che vale la pena di seguire con emozione e passione, ed è quello che Diserzioni tenta di fare.
Anche in questo 2011 ci sono stati suoni di fremente intensità, sensazioni confliggenti di grandezza e desolazione, slanci futuristici e danze di fantasmi.
Per quanto mi riguarda il suono dell'anno della crisi è quello del ribollire dei bassi sullo sfondo con quelle voci fantasmatiche che compaiono/scompaiono in mezzo a quel territorio infinito e instabile, che è il sound attuale.
Semplicemente un modo per seppellire in un mare di bassi e al contempo far fiorire in superficie inquietudini che attraversano questi tempi di crisi. A dar man forte a questo avvincente dualismo istintivo ci sono le atmosfere perennemente cupe presenti nei pezzi, e le vibranti “vocal weirdness” che emergono timidamente in superficie. Sono voci in equilibrio precario mentre tutto intorno traballa, ma che sanno farsi accumulo, farsi forma che muove e si muove.

…. Ci sono momenti poi in cui il mal di mare è talmente forte che si sente il bisogno di un ritrarsi, di un movimento di sottrazione dal rumore di fondo. In alcuni momenti c'è bisogno di creare le condizioni per l'ascolto del silenzio, ed allora ci vengono in soccorso le sconfinate distese ambientali, ma questo è “suono che va oltre il tempo della crisi”.

10 Album
Desolate: The Invisible Insurrection
Clams Casino - Instrumental
Volon flex: Tramp
Integral: The Past Is My Shadow
Arc: Wire Migraine
Balam Acab: Wander - Wonder
Leyland Kirby: Eager To Tear Apart The Stars
Bvdub: All release 2011
Swarms: Old Raves End
Silent Strike: Instrumentals

5 Tracks
Every Silver Lining Has A Cloud: A Stolen Life
Blackfield: Dissolving With The Night
Chelsea Wolfe: Benjamin
The Secret Life of the Black Suit: Immagine Nascosta
Pallers: Nights

venerdì 16 dicembre 2011

Domenica 18 dicembre: Suoni sotto la via lattea


Suoni solcano l’oscurità della notte
con una luminosità attutita e morbida
cullando chi si affanna a seguire la loro immensa scia

Suoni solcano l'oscurità della notte
e la mente si perde ad immaginarne il percorso
alterando la nostra  percezione di infinito

Tearwave: Under A Milky Way
Hammock/ Steve Kilbey/ Timebandit Powles:  Parkers Chapel
Mint Julep: Stay
Memoryhouse:  Sleep Patterns
Eleventh Floor Records: Stellar
Ghost Bike: Time Everything Man Nothing
Borealis:  Wandering Atrial
Obfusc: Our Signals Coalesce
Tycho: Dive
Immanu El: To The Ocean

venerdì 9 dicembre 2011

Domenica 11 dicembre: Vibrante cosmo


Un Ribollire oscuro di bassi
che s'allargano a macchia d'olio
prima d'aprirsi in melodiche pulsioni
che sembrano provenire da un vibrante cosmo
da esplorare con profonda emozione

Kazi Ploae - Investigatii ( Silent Strike Instrumental )
Volon flex: Unfeeling
Anstam: To All The Voices
Shakleton & Pinch: Monks On The Rum
Sepalcure: Carrot Man
Machinedrums: Where Did We Go Wrong
Sully: Trust
Floating points: Sais
The Fear Ratio: Guv 1
Raime: Told And Collapsed
Arc: Neptune

venerdì 2 dicembre 2011

Domenica 4 dicembre: Rumore bianco

Quella notte sentii un nuovo suono
Lento, inaspettato, capace di mascherare le cose che conosciamo
Lo ascolto cambiare il paesaggio,
Lo sento mentre  scende, senza sapere dove andrà a finire.
Lo percepisco, lo seguo ma non riesco a distinguerlo
in questa bianca invasione  di impercettibili rumori

Stormloop:  Snowbound
Bvdub: This Place Has Only Known Sadness
Murya: Snowfield
Shigeto: New Light
Jacaszek: Dare Gale
Andrew Thomas: Black Sky Bright Sun
Arc Of Doves: I Remember When
Aun: Phantom
Vladislav Delay: Levite
Woob: To The City